1950-1960 Tiramisù

Il dolce italiano per eccellenza, è un dessert al cucchiaio a base di savoiardi inzuppati nel caffè e ricoperti di una crema composta di mascarpone, uova e zucchero.
Diffuso ormai in tutta Italia, vi sono diverse regioni, quali il Piemonte, il Friuli Venezia Giulia, la Toscana e il Veneto che se ne contendono la paternità, senza che vi siano prove certe circa la sua origine.
Quello che è certo è che la ricetta del tiramisù non è presente nei libri di cucina precedenti agli anni sessanta e la prima menzione del suo nome risale addirittura al 1980.
Quindi quando si parla di invenzione del tiramisù si parla di dolci simili che poi hanno dato origine a questo dolce.

Come dicevo molte regioni se lo contendono, ma dal 2017 il Tiramisù è ufficialmente nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali friulani e “quindi riconosciuto come caratteristico del territorio.
Nonostante le altre regioni non si siano ancora arrese, è l’ origina friulana che ha avuto la meglio, la quale presenta addirittura due possibilità.
Della prima ho già parlato, si tratta della Coppa Vetturino.
La seconda versione pone le origini nella Tolmezzo degli anni ’50 dello scorso secolo, presso l’albergo ristorante Roma ad opera di Norma Pielli, come versione modificata del Dolce Torino che sarebbe stata realizzata sostituendo il burro con il mascarpone e l’alchermes con il caffè.
A corroborare questa versione, sono stati presentati conti del ristorante di quegli anni in cui appaiono tra i dolci ordinati due ‘tirami su’.
Qualsiasi sia la vera origine, il tiramisù è incredibilmente buono, e si presta a mille varianti.
Si utilizzano uova crude, io sono tranquilla della provenienza delle uova che uso, se volete essere più sicuri potete comprarle pastorizzate o pastorizzarle voi stessi.
La ricetta classica prevede l’ utilizzo dei savoiardi, io che lo preferisco più cremoso preferisco utilizzare i pavesini.

Ingredienti per una pirofila 30×20:
500 gr di mascarpone di ottima qualità
4 uova
80 gr di zucchero
pavesini q.b. (sicuramente una confezione è più che sufficiente)
latte (facoltativo)
caffè
Amaretto di Saronno (facoltativo ma ci sta benissimo)
cacao amaro
50 gr di cioccolato fondente (facoltativo)

Separare i tuorli dagli albumi.
Montare a neve fermissima gli albumi.
In una pirofila montare i tuorli con lo zucchero, fino ad ottenere una crema densa.
Unire il mascarpone, attenti a non montarlo troppo, giusto il tempo di amalgamarlo.
Aggiungere gli albumi mescolando delicatamente per non smontarli.
La crema è pronta.

Per la bagna dei pavesini, o dei savoiardi, potete utilizzare solo caffè, come da tradizione.
Io preparo un mix fatto di metà caffè, metà latte e qualche cucchiaio di Amaretto.
Immergete i biscotti uno alla volta, velocemente, non inzuppateli troppo, e fate uno strato sul fondo della pirofila.
Ricoprite con metà crema e metà del cioccolato tritato poi fate un nuovo strato di biscotti inzuppati.
Versate la restante crema e livellate bene.

Con un colino a maglie fitte spolverate la superficie di cacao amaro, e poi disponetevi sopra il restante cioccolato.
Ponete in frigorifero almeno 4-5 ore prima di servire, in modo che risulti compatto e saporito.